Penso e ripenso: – Che mai pensa l’oca
gracidante alla riva del canale?
Pare felice! Al vespero invernale
protende il collo, giubilando roca.
Salta, starnazza, si rituffa gioca:
né certo sogna d’essere mortale
né certo sogna il prossimo Natale
né l’armi corruscanti della cuoca.
– O papera, mia candida sorella
tu insegni che la Morte non esiste:
solo si muore da che s’è pensato.
Ma tu non pensi. La tua sorte è bella!
Che l’esser cucinato non è triste,
triste è il pensare d’esser cucinato.
(Guido Gozzano)
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Dello stesso autore:
Solo un poeta può entrare nella nella mente di un’oca 🙂
(nella foto: oca irlandese)
🙂 Verissimo!!!
ma non è anche vero che solo un’oca può entrare nella mente di un poeta?..:-)
Interessante idea! Eh eh eh… 🙂
Ho letto ora questa poesia, che trovo bellissima e vera. E mi ha fatto venire in mente la battaglia che sta conducendo Peta, che tutti conoscete, e vorrei che anche tu Chiara e anche coloro che seguono il tuo blog, daste il vostro contributo contro la crudeltà a cui vengono sottoposte le oche in nome del profitto:
http://www.peta.org/features/down-investigation.aspx?utm_campaign=0312%20Down%20Investigation%20Feature&utm_source=PETA%20E-Mail&utm_medium=Alert
ciao
Grazie Fernanda, mi informerò.